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PERICOLO NELLA DIMORA
(PERIL EN LA DEMEURE)
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  Stampa questa scheda Data della recensione: 21 novembre 1985
 
di Michel Deville, con Nicole Garcia, Michel Piccoli, Christophe Malavoy, Anémone, Richard Bohringer (Francia, 1985)
 
"Questo PERIL EN LA DEMEURE non è un giallo: come tutti i film che Deville ha girato è una commedia leggera, raffinata, sentimentale ed erotica. Qualcuno ha parafrasato gli americani, che definiscono questi misteri assurdi "idiot plots". Storie nelle quali i personaggi evolvono in modo arbitrario, nell'unico scopo di soddisfare la fantasia di chi le ha scritte, di completare un gioco mentale di chi le ha inventate.

C'è un'altra costante dell'opera di Deville, nel film: la perversione. Tutti i personaggi del film sono ambigui. Non solo. Anche lo stile del film, con la sua stupefacente perfezione formale (ogni scena viene rinviata alla seguente con un accordo del dialogo, il riferimento ad un oggetto, il richiamo di un colore, la ripresa di un tema musicale, e via dicendo) finisce col caricarsi di una sorta di perversione. Quella di una perfezione che giunge a sposarsi col significato del racconto fino a giustificare ogni eccesso. A salvare il film dal compiacimento. Film sulla perversione: quella della menzogna (ogni personaggio mente), quella del voyeurismo (ogni personaggio osserva, inosservato). E quella, suprema, dell'ambiguità: poiché tutti gli aspetti del film riflettono l'illusione della realtà, la relatività della logica, l'inganno della verità.

Da un adulterio ad un delitto, PERIL EN LA DEMEURE non cerca di ordinare e di capire; ma di creare un gioco di specchi, un rinvio d'illusioni che ci faccia comprendere la presunzione di ogni opera di deduzione. La dimensione "vera" del film diventa così non più una storia erotico-sentimentale-criminale senza capo né coda: ma quella dello spazio poetico del film, creato dalla regola. Respiro degli ambienti creati da Deville (le case, nelle quali i personaggi covano le proprie perversioni e che il protagonista - non a caso - farà esplodere alla fine), degli oggetti (strumenti musicali, bicchieri, la scodella che si riempie di nero caffè) di uno sguardo registico che li guida a dettare un discorso - contrariamente a quello aneddotico - di una conseguenza impeccabile. Film, quindi, apparentemente futile. Divertito, certamente: con infinite note umoristiche che vengono ad alleggerire l'impegno intellettuale, il perfezionismo formale.

Una galleria di presenze, quelle degli attori, di una giustezza e di una originalità sorprendenti. Una minuzia, un rigore in ogni aspetto del film che nasce da uno stato di grazia: con PERIL EN LA DEMEURE Michel Deville ha certamente firmato una delle sue opere maggiori. Ed il cinema francese trovato uno dei suoi momenti più tipici e più giusti degli ultimi anni."


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